05 Maggio 2022
Quando si attraversa una porta, si cambia scenario: accade ogni giorno, si direbbe normale.
Eppure, in alcuni rari luoghi, si apre un mondo: nelle biblioteche, nei musei e, in breve, nei luoghi dove abita la bellezza.
"Sottosopra" è così.
Un orso scolpito nel legno ci attende all'uscio, ma ancor prima sulla terrazza si viene catturati da ceste e cestini con tazze di ogni tinta e foggia, alzate per dolci, vassoi, vasi per fiori e cuori, tanti cuori di legno o metallo, che di freddo non hanno nulla.
E appena si entra, saponi profumati e in lana, tessuti stampati e dipinti a mano, caldi berretti e cappelli per la neve, magliette e maglioni, calzettoni e calzini variopinti, grandi cuscini.
Qui si respira l'aria de "ra ciasa":
la cura dei dettagli che ne fanno i templi del vivere quotidiano, perché in montagna si trascorre molto tempo al caldo, tra le mura domestiche;
la bellezza dell'insieme, perché tra le Dolomiti la meraviglia è là fuori, incorniciata dalle finestre, ma la si vuole anche dentro, nei diversi ambienti e in ogni oggetto che si usa e si ripone, in buon ordine, come in un piccolo rituale.
Da "Sottosopra", infatti, nulla è veramente sottosopra. E la magia che rende armonico questo insieme in perenne movimento, sono la creatività e l'amore di chi qui vive ore e ore: un giorno con il trapano in mano per creare una cornice che prima non esisteva, un altro giorno a provare nuovi disegni e fantasie su maglie e tessuti, un altro ancora per condividere qualche foto e un pezzo di brazora che "tanto è lì sul tavolo, prendine dai".
Quando si attraversa una porta si cambia scenario, sarebbe una cosa normale. Talvolta, se si è fortunati, cambiamo anche noi.
Chiara Costa